Le Forme delle pipe

Fin dai primissimi momenti della mia passione artigianale mi sono scontrato con il problema di dare una forma alle pipe che volevo realizzare.

Da fumatore le pipe acquistate generalmente ricadono sempre in una manciata di forme base; questo sia per una questione di gusti, che di praticità. Quando esco di casa prediligo le pipe dritte; biliard, bulldog e forse le mie favorite, le dublin. Tendenzialmente fumo tra i denti, uso pochissimo le mani, per cui preferisco pipe leggere e agili.
Nonostante sia un fumatore piuttosto “asciutto”, le pipe dritte mi perdonano molto di piu, indipendentemente dal tabacco che ci fumo; alcune mie “drittone” non mi fanno acqua nemmeno con il piu ignifiguo dei Samuel&Gawitt.
In casa, dove la comodità del divano e magari un bicchiere di grappa o un tè accompagnano le mie fumate, mi slancio in qualche forma un po’ più elaborata, anche se tendenzialmente prediligo le bent confermando la mia noiosità.

Ma la questione della forma della pipa non riguarda solo il gusto e la praticità. Benchè fumare la pipa sia decisamente demodè, esiste comunque una qualche connotazione modaiola dietro una scelta. Forse un giorno potrei avventuararmi in un’analisi statistica del fumatore di pipa incontrato in strada, non quello dei forum online, ma quello vivo e vegeto della strada. Ho pochissima passione per le enclave digitiali e credo che, dietro allo schermo di un computer, non vengano a galla le nostre vere passioni e le nostre paure, men che meno le nostre opinioni. La nostra personalità dietro ad un monitor è sempre mediata dall’attenzione che diamo al “cosa vorrei che la gente vedesse di me”. Peggio ancora se questa comunità ha la forma di un forum o un social. In questo caso le nostre preferenze sono ancora più falsate, finendo per schiacciarsi sotto la cieca ricerca del consenso digitale.
Pensate che ho conosciuto persone che: “io non fumo l’Italia perchè è un tabacco anonimo”; poi quando glie lo dai da fuamre da dentro un’anonimo bormioli asserisce pensoso: “interesante questo tabacco, rustico”.

Un’ultima ma non meno importante considerazione circa la selezione di una forma di pipa, riguarda invece qualcosa che ha più a che fare con la personalità. Quanto siamo intenzionati a farci notare.
Al giorno d’oggi è già una cosa rara incrociare passeggiando sul marciapiede della nostra città un fumatore di pipa, tanto da attirare la nostra attenzione e magari da provocare un sorriso, figuarsi se il fumatore in questione tenesse tra i denti una gigantesca Calabash o una blowfish laccata rossa con bocchino blu elettrico.
Personalmente non presto molta attenzione a come le persone possano vedermi o percerpirmi, ma nonostante questo resto sempre e volentieri quello che “passa inosservato”. Non smanio certo per attirare l’attenzione, nemmeno con i vestiti che normalmente indosso o con le auto o le moto che porto, insomma adoro l’anonimato. Non nel senso che faccio di tutto per nacondermi, ma diciamo che preferisco essere “uno dei tanti”, che forse lascia percepire qualcosa della sua personalità solo dopo uno sguardo ulteriore e più attento. Questa la ragione per cui la pipa in strada si, ma che non funga da manifesto, le pipe da mezzochilo, le fumo in poltrona.

Insomma, dal comprare le pipe al produrle, la scelta di una forma rimane la cosa più importante a livello estetico e contemporaneamente la più difficile da standardizzare. Come produrre una pipa che piaccia a tutti? Non si può. Semplicemente perchè la forma di una pipa è un po come la vestibilità di una calzatura; ognuno ha la sua.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Related Post

Demapipe.it

Finalmente prende vita questo sitarello con annesso blog!! Dico finalmente perchè in un certo senso questo spazio completa un po’ il lavoro di “apprendista artigiano” che svolgo in cantina; uno